AFTER/DOPO
Riflettere su ciò che
resterà di noi
Un processo dedicato alla contemplazione della mortalità, un’occasione per valorizzare la vita e il presente. Soffermarsi sulla propria fine rende più prezioso il nostro tempo, consente di prepararsi a lasciare ciò a cui teniamo, di riflettere su cosa di noi resterà.
Lasciare le nostre tracce
After/Dopo è un percorso dove i visitatori sono invitati a lasciare delle tracce: riflessioni intime, in forma anonima, che tutte insieme creano uno spazio di condivisione e conoscenza.
C’è una sola condizione per affrontare questo percorso: immaginare di non esserci più. Le attività proposte lungo il percorso sono semplici: tracciare una mappa delle proprie relazioni, lasciare un messaggio, disegnare la linea della propria vita, stendersi su un tappeto di foglie. Semplici come le tracce lasciate, fatte di fogli di carta, sassi e scritte, che nel loro insieme creano un rituale collettivo.
Una riflessione sui rituali
After/Dopo risponde a un bisogno inascoltato della comunità, un tipo di bisogno che abita in qualsiasi insediamento umano: quello di una ritualità collettiva. Nei giorni di apertura al pubblico abbiamo visto molte persone tornare a visitare l’installazione, e portare con sé amici, figli, genitori, partner. Alcune di queste persone hanno manifestato il desiderio di avere l’installazione aperta in maniera permanente, come servizio pubblico.
Imparare a lasciare andare
Lasciar andare è un processo delicato, che si innesca in diverse situazioni: un cambio di ruolo, un processo di delega, una variazione nel team. After/Dopo è composto da una serie di attività adatte a indagare l’emotività e le conseguenze di una transizione, e che possono essere declinate su interi team o su individui. Il punto in questo caso non è naturalmente la mortalità del corpo, ma l’opportunità di ascoltarsi e riflettere su momenti importanti del proprio percorso professionale e di ciò che si lascia dietro di sé.
Che cosa resterà
del mio lavoro in questa organizzazione?
Cosa vorrei lasciare
al mio team?
Cosa non mi serve più
per il prossimo ruolo?
Quali sono le persone
più vicine e quelle più lontane?
Quale messaggio
vorrei che restasse?
Cosa mi manca
per sentirmi a mio agio?
Per cosa vorrei
che si ricordasse quello che ho fatto?
Che emozioni provo
in questo passaggio?
Quale apprendimento
vorrei condividere?
Un rituale domestico per la
celebrazione dei lutti
Durante le prime settimane di pandemia decine di migliaia di persone hanno perso la vita senza che il loro passaggio potesse essere celebrato, senza che parenti e amici potessero riunirsi per darsi conforto. Abbiamo attinto all’esperienza di After/Dopo per creare “Addio”, un rituale domestico per la celebrazione dei lutti, diventato un modo per aiutare a lasciar andare chi non fa più parte della nostra vita. Senza arroganza, senza presunzione, con semplicità e cura.
Crediti
Ideazione e conduzione
Matteo Lanfranchi
Sound design
Roberto Rettura
Allestimento e visual
Paola Villani
Assistenza artistica
Laura Dondi
Foto e video
Martina Rosa, Martin Hauer, Nikola Milatovich
Organizzazione
Isadora Bigazzi
Produzione
Effetto Larsen
Co-produzione
In Situ Act project, co-finanziato dal programma Creative Europe dell’Unione Europea, La Strada (Graz, Austria), Pergine Spettacolo Aperto, progetto vincitore del bando “Della Morte e del Morire” dell’Associazione Culturale Dello Scompiglio
Con il sostegno di
Danae Festival, Cross Award
After/Dopo è un progetto artistico tutelato da copyright.
Effetto Larsen si riserva tutti i diritti legali per proteggere la proprietà intellettuale e perseguire qualsiasi violazione dei diritti d’autore.
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